Parrocchia, sii forte nella prova

Parrocchia Missionaria

La Quaresima propone la terapia dei “sacrifici” per purificare i cuori, allenare le volontà, affinare gli spiriti, rafforzare la fede…


La Quaresima propone la terapia dei “sacrifici” per purificare i cuori, allenare le volontà, affinare gli spiriti, rafforzare la fede…

Se osserviamo la pavimentazione di strade e piazze, che danno un sapore antico ai centri storici, notiamo le operazioni dell'operaio specializzato, che deve scegliere e poi collocare bene le varie pietre per la costruzione che gli è stata commissionata.

Ha il martello da muratore in mano e lo sguardo sempre alla ricerca della pietra giusta. Prima la afferra, poi la prova a mettere dove aveva pensato. Quasi sempre, la gira e la rigira, quindi con due o tre colpi di martello la corregge. Spesso di colpi ne deve dare parecchi… A volte capita anche che la pietra venga scartata: per quel posto quella pietra non andava proprio bene!

Non è così forse anche per la nostra vita? Ognuno di noi dovrà essere messo al suo posto giusto. Ma prima bisogna essere saggiati - e corretti - dal martello del- la tribolazione. Quel martello della tribolazione che è anche (e con più verità) il martello della perfezione, con cui si porta a compimento l’opera fatta “ad arte”! Tutte queste pietre sono rifiuti di cave di travertino; è marmo scartato, che viene buttato via. Un po’ come noi, che in qualche modo siamo pietre una volta scartate. Ma il Padre ha mandato Gesù per ricuperarci; “stringendovi a lui, pietra viva - dice S. Pietro, usando la stessa immagine - rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale”.

Nella Via Crucis notiamo che anche Gesù è stato rifiutato dagli uomini, abbandonato dagli amici, condannato come un malfattore, ma il Padre ha scelto lui come testata d’angolo; allo stesso modo egli affiderà a Pietro, l’apostolo che l’ha rinnegato, il compito di fare la roccia per l’edificazione della Chiesa!

Dunque, ognuno di noi ha un suo posto, ma per essere collocati in bellezza, dobbiamo essere saggiati dal martello della tribolazione; ognuno per portare il proprio peso, di fatica prima, di gloria poi. Dove trovare la consolazione nella prova?

Il deserto ci ricorda che la consolazione viene da Dio, non dalle cose o dagli uomini. Anzi non va cercata neppure da Dio, perché Dio va cercato per se stesso. Per questo Dio può far sparire la gratificazione, perché l’anima faccia il suo esodo, cammini con lui nel deserto, dove non c’è niente se non la sua voce e la sua presenza…

Non si giunge alla gioia profonda della presenza di Dio nella tua vita se non sei disposto a passare attraverso la croce.
 

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